Percorso
Museo del lino
Il museo del lino
Il Museo del Lino è situato in Pescarolo ed Uniti (CR) via Mazzini,73.
L’intero complesso edilizio, in epoca precedente la musealizzazione, era in parte adibito, al piano terra, a calzaturificio artigianale, per il resto ad azienda agricola. Nel grande capannone dell’ex calzaturificio sono allestiti tutti gli strumenti utilizzati per la lavorazione del lino. Il percorso si svolge in fasi successive, dal contenitore di semi per la semina a mano agli strumenti utilizzati per liberare la fibra dalle parti legnose che l’avvolgono (stigliatura). Segue la filatura con la conocchia e l’avvolgimento del filo a matassa sull’arcolaio e poi su rocchetti per l’orditura. In seguito il filo viene disposto sull'orditoio, poi inizia la complessa operazione dell’orditura, cioè la predisposizione sul telaio di tessitura dei fili longitudinali (ordito) attraverso cui si inseriranno i fili trasversali di trama, dando così forma al tessuto.
In un locale attiguo sono esposti esemplari di manufatti che componevano la dote: lenzuola, federe, camicie, mutande, corredi per bambini, prove di ricamo e rappezzo (imparaticci).
Ancora al piano terra, nella ex stalla, sono allestiti due ampi locali: uno adibito a laboratorio didattico e restauro e l’altro, denominato Il Rattoppo avendo ospitato nel 1996 l’omonima storica mostra, per conferenze, audio visioni e mostre temporanee.
Al primo piano, cui si accede anche con ascensore a norma per portatori di invalidità, è situato il locale dove vengono conservati migliaia di manufatti della dote. L’accesso è riservato ad esperti di tessuti e ricami. Lo spazio, costantemente monitorato, è mantenuto a temperatura e umidità costanti e l’illuminazione a meno di 50 lumen. I manufatti vengono introdotti dopo essere stati ingressati, fotografati e schedati e sottoposti a diversificate operazioni di sterilizzazione.
Al primo piano poi, all'inizio di un vasto locale una volta adibito a granaio, è allestito un campionario di attrezzi agricoli, dalle falci messorie ai gioghi per buoi e vagli per grano e mais. Più avanti, un ampio repertorio di terrecotte (li téragni) per la conservazione dei cibi e una vasta serie di strumenti per l’illuminazione. Al centro del locale, un prezioso esemplare di torcitoio ovale per la seta recentemente restaurato, e due rare macchine per dipanare il bozzolo del baco da seta (filandìin). In questo reparto anche tutti gli attrezzi per l’allevamento del baco da seta.
Nel sottotetto, in un’altra ala dell’ex cascinale, e nelle ex scuole comunali della vicina frazione di Pieve Terzagni, sono collocati i depositi del museo che conservano centinaia di pezzi di varie collezioni fra cui molti esemplari di macchine per cucire e utensili di falegnameria.